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Ernesto De Curtis

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Ernesto De Curtis Scriveva di lui Tullio Gentili (nella prefazione alla Piedigrotta Gennarelli del 1924, dopo aver parlato dei grandi Ernesto Tagliaferri ed Ernesto Murolo):

"Il terzo Ernesto, non meno celebre dei due primi e, per conseguenza, non meno scritturato dalla Casa Gennarelli, contribuisce a rendere più ricercato (introvabile fra qualche giorno, come avvenne nel settembre dell’anno scorso) questo fascicolo di Piedigrotta: e chi dunque può essere, se non il bruno Ernesto De Curtis, il fascinoso evocatore delle visioni sorrentine, colui che – nel trapasso della canzone dal vecchio al novissimo stile – ha serbata una ‘linea’ tutta propria, una voce che sovrasta tutte le sopraggiunte, perché imperitura e perché universale?".

Qualche anno prima, nella presentazione dei Maestri inseriti nel fascicolo di Piedigrotta 1916, edito da La Canzonetta, vi era cosi’ scritto:

“Quest’anno alla gloria di Ernesto De Curtis bisogna aggiungere il recentissimo trionfo ottenuto a Roma dal geniale musicista, che, in una rievocazione di tutte le sue canzoni, accompagnate da lui stesso al piano, senza assordanti strombazzature di orchestra, ha fatto delirare per parecchie sere il pubblico romano ed è stato significativamente celebrato dalla critica e dalla più autorevole stampa della capitale. Cosi’ nel pieno rigoglio della sua carriera artistica, tutta la produzione di Ernesto De Curtis, in una evocazione piena d’ incanto e di suggestione, ha riaffermata la grande notorietà del musicista che, come disse Mario Costa, ‘onora l’ arte napoletana’ . Bisogna aggiungere anzi che dell’arte napoletana Ernesto De Curtis è una tra le più espressive e raffinate figurazioni, nel fascino irresistibile delle sue ‘melodie’ , che oltre i mari e oltre i monti, portano la voce, il sorriso e il cuore di Napoli”.

Il grande studioso Andrea Della Corte scrisse, in un saggio, che le sue liriche erano degne dei programmi da concerto. Francesco Paolo Tosti lo considerava suo successore nel campo della ‘romanza italiana’.

 

Ernesto De Curtis nacque a Napoli il 4 ottobre 1875. Suo padre Giuseppe era un pittore-decoratore; sua madre Elisabetta Minnon era nipote del celebre compositore Saverio Mercadante.

Apprese i primi rudimenti musicali dall’amico di famiglia Vincenzo Valente, uno dei più grandi compositori partenopei. In seguito studiò armonia con Daniele Napolitano e si diplomò in pianoforte presso il Conservatorio di Musica S. Pietro a Maiella di Napoli.

Collaborò con i più grandi poeti e musicisti dell’epoca, da Libero Bovio a Rocco Galdieri, da Ernesto Murolo a Roberto Bracco, da Edoardo Nicolardi a Raffaele Chiurazzi, da Federico Mennella a Ferdinando Russo, da Alfonso Mangione al sommo Salvatore Di Giacomo e, naturalmente, con il fratello Giambattista.

Tra le sue più belle composizioni: A primma vota - Torna a Surriento – Amalia - Voce ‘e notte - Ah, l’ ammore che ffa fa – Lusinga - Non ti scordar di me - Ti voglio tanto bene - ‘A Surrentina (So’ turnato a Surriento) - Sora mia - ‘A canzona ‘e Napule - Canta pe’ me - Odorano le rose - Non sei tu – Nostalgia - Sogno ancora - Senza nessuno - Tramonto d’un sogno - Tu sola - Non m’ami più - Serenata d’aprile - Portame cu te - Quann’eramo felice - Lettera pe’ ll’Italia – Autunno - So’ ‘nnammurato ‘e te - ‘A purticese - Sona, chitarra - Viat’ a vuie - Tu ca nun chiagne – ‘E rrose d’ ‘a Madonna – ‘Ammore’ è na parola…. – ‘E canzone – Sentinella – Napule, penzanne a tte – Tu parte – Primmasera – Ll’oro d’ ‘o sole – I’ m’arricordo ‘e te (Lucia, Luci’).

Scrisse di lui Massimiliano Vajro nel ‘Fascino della canzone napoletana’ :

“La drammaticità delle sue canzoni è la giusta misura alla quale arriva il canto popolaresco: oltre, è il falso e il manierato, che tanto male ha fatto a Napoli”.

Le sue canzoni e le sue romanze furono eseguite dai più grandi artisti dell’epoca, da Enrico Caruso a Titta Ruffo, Tito Schipa, Giuseppe Di Stefano, Aureliano Pèrtile, Ferruccio Tagliavini, Giovanni Martinelli, Mario Lanza, Giuseppe Danise, Riccardo Stracciari e, in modo particolare, Beniamino Gigli, con cui partecipò, accompagnandolo al pianoforte, a trionfali concerti in America, Brasile e Argentina. Fra i moderni: Luciano Pavarotti, Placido Domingo, José Carreras e Andrea Bocelli.

A lui, l’amministrazione comunale di Sorrento ha dedicato la strada che porta alla stazione della Circumvesuviana.

 

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