- La
Tarantella -
La Tarantella (i parte) di
lcuni studiosi affermano che la "Tarantella" deriva
dalle danze in onore del dio Dionisio (baccanali caratterizzato da balli,
vino
e orgia finale) in cui i ballerini usavano una veste detta "Tarantinula" o "Tarantinidion".
Emmanuele Bidera ritiene che sia in effetti l'antica danza greca 'Sicinnide' (ballo
di satiri in onore di Sabazio o Dionisio), invitando a
visitare, a conferma di questa sua affermazione, la cosìdetta
'stanza della parete nera' a Pompei, in cui sono raffigurati dei 'satiri
danzanti', nelle tipiche movenze della Tarantella.
Per altri il significato letterale è "Piccola Taranta",
per cui la sua origine si deve al "Tarantismo", danza
estatica e/o di possessione atta ad autoindurre stati di trance e di
modifica
della coscienza, simile all'adriatica "Furlana",
alle pratiche africane "Zar" e "Bori" e a quelle
afroamericane "Vudu", "Macumba", "Candomblé" e "Santeria". In Spagna la tarantella, reputata un misto di 'fandango' e 'follia' (danza
popolare iberica risalente al XVI secolo, detta anche "Follia
di Spagna"), veniva eseguita con la 'vihuela', importante
strumento a pizzico del Rinascimento (la vihuela, detta anche "viola
da gamba", la cui cassa era simile a quella della chitarra,
ma con le corde accordate come quelle del liuto, fu usata
fino a buona parte del XX secolo). Tutte le danze menzionate sono di carattere apotropàico, cioè utilizzate per l'allontanamento e/o l'esorcizzazione
di influenze maligne o comunque malefiche attraverso l'adorcismo,
rito magico atto a richiamare spiriti, di Santi o di demoni, per spingerli
ad impossessarsi o re-impossessarsi di qualcuno. Attraverso rituali basati
sulla ripetizione, ossessiva e a volte ipnotica, di formule ritmiche
e musicali, l'ipotetica possessione verrebbe trasformata in una
sorta di alleanza con lo spirito possessore, permettendo così l'eliminazione
dei sintomi negativi della malattia o della malattia stessa. La causa del tarantismo è attribuita al morso ('pizzico',
in vari dialetti) di un ragno velenoso nei punti più nascosti
ed intimi del corpo umano, specie durante la raccolta delle messi nei
periodi estivi e particolarmente nelle ore meridiane, che spinge il soggetto
colpito a manifestazioni irrefrenabili e sfrenate d'erotismo sessuale,
con la cancellazione d'ogni inibizione e forma di repressione;
a volte si giunge anche a forme di autolesionismo. Le
donne rappresentano la stragrande maggioranza dei casi riportati
in studi e ricerche scientifiche.
Secondo P. Dioscoride, nel suo "Commentario
alla materia medica" scritto da Laguna e pubblicato nel
1570, la stirpe degli aracnidi nacque dalla superbia e dall'ambizione
di una ragazza di nome 'Aracne', alla quale, poiché volle
competere con Minerva nell'arte di filare e tessere, riuscendo a
vincere, gli dei comandarono che, per la sua grande audacia ed il
poco rispetto, venisse trasformata in un brutto animale e, mantenendo
il proprio nome, filasse e tessesse per tutta la durata del mondo.
Da precisare che la 'Licosa Tarentula', il ragno
ritenuto responsabile, non è velenoso, come gli scienziati hanno
dimostrato, ma lo è invece il 'Latradectus tredecim guttatus',
parimenti diffuso nell'Italia meridionale, che i contadini confondono
con il primo non essendo in grado di distinguerli (come è stato
confermato da una ricerca svolta nel 1959 da una equipe diretta da Ernesto
De Martino). Il 'Latradectus tredecim guttatus', per tessere la
sua tela, si lascia oscillare nell'aria appeso ad un filo, facendosi
trasportare dal vento. Ora, a parte rari episodi menzionati dai ricercatori
(in cui il 'tarantato' si
lasciava addirittura penzolare a testa in giù, appeso ad un
ramo d'albero con una fune, oscillando come se si trovasse su
di un'altalena),
nella stragrande maggioranza dei casi citati dagli studiosi (in cui
l'esorcismo
coreutico-musicale avviene tra le mura domestiche), i familiari del
colpito dal morso della tarantola appendono una fune al soffitto, cui
il malato
si aggrappa, durante le esecuzioni delle sue 'tarantelle',
a similitudine del comportamento dell'aracnide. Tarantella
quindi originariamente terapeutica, ove era considerata essenziale
ai fini della guarigione, la scelta di ritmo e melodia più consona
al 'malato'.
continua >>>
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